---

---

VIII.

L’università sembrava anch’essa colpita dal lutto. A differenza dell’ultima volta, un silenzio surreale aleggiava e gli studenti guardavano curiosi e impauriti il passo svelto di Salaris che si apprestavano a varcare, con il suo fedele assistente, il piccolo studio di Paul Jones. Nel rovistare, Salaris si trovò tra le mani un fascicolo. Si trattava di una specie di indagine privata che Jones stava svolgendo con l’aiuto di Lere. E tra le carte c’era una foto, un’immagine che folgorò Salaris. Era Andrea Perni.

«Commissario, cosa vuol dire?»

«Brera, quello che sembrava essere un vicino noioso, timido e impacciato, è, in realtà, un uomo instabile. Lere e Jones, pur rivali, stavano aiutando la signorina Lynett ad uscire dall’incubo dello stalker. Forse di questo parlavano i due uomini quella sera al pub…».

«Si riferisce a quanto le è stato riferito dal proprietario del locale?».

«Esatto, Brera».

«Come mai non abbiamo trovato nulla su Perni?».

«Perché è un uomo molto abile e non è stato mai denunciato dalla signorina Lynett che forse, almeno inizialmente, non ha percepito alcun pericolo…dall’incartamento solo negli ultimi giorni le cose stavano degenerando, così la signorina ha chiesto aiuto ai due amanti, in questo caso ai due amici…».

«Quindi abbiamo avuto il nostro uomo a portata di mano…».

Il commissario prese l’incartamento e uscì dallo studio di Jones. I pensieri vorticavano nella sua mente. Cercava disperatamente di mettere ordine in quel caos. Bisognava muoversi e in fretta.

La macchina di Salaris, guidata da Brera, sfrecciava per le vie della città, verso l’appartamento di Perni. I passanti erano tutti colpiti dal suono della sirena che annunciava qualcosa di grave.

Quando arrivarono, Brera si posizionò lungo una scala secondaria, mentre il commissario Salaris di diresse al terzo piano. La porta dell’appartamento era socchiusa. Con prudenza, Salaris entrò. Le voci di due uomini nella sala da pranzo sovrastavano il rumore di un quiz televisivo. Sembrava una lite accesa. Uno dei due era sicuramente Perni. Ma chi era l’altro? [continua]

Giovanni Covino