L’ultimo lavoro di John Sellars, Sette brevi lezioni su Aristotele, è un testo che espone in modo semplice, ma non semplicistico, il pensiero di uno dei più grandi autori della storia: Aristotele.
I sette capitoli sono tappe di un percorso che parte dalla metafisica e si conclude con l’importanza della ricerca e della vita della mente, passando per la biologia, l’etica, la politica, la poetica.
Il libro è scritto in modo chiaro, evitando inutili tecnicismi e sottolineando l’aspetto sapienziale della ricerca filosofica, il suo legame con l’esperienza quotidiana e con il buon senso comune.

«Aristotele chiaramente amava questo lavoro, anche se agli altri sarebbe potuto apparire umile e banale. Dopo tutto, molti dei suoi predecessori in ambito filosofico avevano passato il loro tempo non già aggirandosi nel fango tra le paludi, bensí contemplando i cieli eterni e sviluppando complesse teorie sulle origini del cosmo. Ma Aristotele non ne era per nulla dispiaciuto e commentava: “in tutte le realtà naturali v’è qualcosa di meraviglioso”. Egli traeva gioia dallo studio di animali e insetti e riteneva strano che la gente dedicasse cosí tanto tempo allo studio dell’arte, che produceva solo rappresentazioni delle cose naturali, ma voltasse le spalle alla bellezza del mondo naturale in sé».
J. Sellars, Sette brevi lezioni su Aristotele, Einaudi, Torino 2024, p. 25.
Un libro che si presenta al lettore come una specie di ritratto che delinea benissimo il volto del filosofo greco e la bellezza della ricerca.
Consigliato!
Giovanni Covino



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