Triplice argomento per la vita

Condivido questa riflessione di Mario Padovano sul tema dell’aborto. L’Autore, in modo chiaro e conciso, presenta la sua posizione su tale questione, mostrando la contraddittorietà di alcune argomentazione a favore dell’atto in questione [Giovanni Covino].


Giustificare l’omicidio dell’aborto volontario con la “dottrina” dell’assoluta libertà umana è facilmente confutabile: si riduce all’ assurdo per la contraddittorietà di una tale autoreferenzialità morale nel senso che se la libertà umana è puro assoluto arbitrio lo è relativamente ad ogni uomo e quindi per lo stesso criterio non criterio sono assolutamente liberi di imporre di non abortire coloro che si oppongono a tale pratica.

L’argomento dell’assoluta libertà umana è ridicolo prima di essere poi a-morale e immorale. Sarebbe libero allo stesso modo qualsiasi tiranno che volesse imporre il suo giogo. E non la verità ma la violenza farebbe da padrone nel consorzio sociale.

L’argomento sullo statuto ontologico dell’embrione si confuta a partire dall’esistenza innegabile del DNA specifico dell’essere umano fin dal concepimento il che viene a dire che c’è una forma sostanziale specifica che rende quella stessa cellula un individuo di quella specie e non di altra. Ora siccome l’uomo è persona, lo sarà in ogni sua fase, sin dalla prima cellula fecondata.

Argomento per cui sarebbe legittimo abortire in caso di stupro: questo argomento si confuta, tenendo presente le due precedenti dimostrazioni, mostrando che il reo non è il bambino concepito e che quindi per principio non può pagare e pagare con la vita un crimine non suo: sarebbe massima ingiustizia e male “al quadrato”.

Mario Padovano

Risposte

  1. Avatar muʀʕat & paxlex

    Si può solo fare i complimenti e condividere il pensiero dell’autore. L’arroganza umana dettata da un ego smodato e fuori dalla realtà, spesso se non sempre razionale e per giunta usato male, ci porta a commettere continui errori solo perché amerebbe essere dio (e lo metto in minuscolo apposta), dimostrando però che non può comprendere la realtà. Il raziocinio senza la creatività del suo emisfero opposto e senza quella interiorità che nasce da dentro il corpo e collegata al cuore (non certo quello fisico) non potrà mai avere cognizione di causa di cosa sia la Realtà, così come un uomo da solo non sarà mai una società. Se resteremo in superficie e vivremo per schemi, tipici della mente razionale, evitando accuratamente di conoscere noi stessi, questa società non andrà da nessuna parte, ripeterà all’infinito gli stessi errori nel dolore e nella rabbia.

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    1. Avatar Giovanni Covino

      Molte grazie per la Sua riflessione (che giro all’Autore).

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Giovanni Covino, autore e curatore del blog.