La data di nascita di Caterina d’Alessandra è incerta. Di questa donna non si sa molto se non che subì il martirio ad Alessandria d’Egitto (con molta probabilità nel 305). È venerata come santa dalla Chiesa cattolica che di lei dice:
Santa Caterina, secondo la tradizione vergine e martire ad Alessandria, ricolma di acuto ingegno, sapienza e forza d’animo. Il suo corpo è oggetto di pia venerazione nel monastero sul monte Sinai.
Martirologio romano
Caterina d’Alessandria viene rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali (per sottolineare la sua origine principesca), con una palma in mano (simbolo del martirio) e con un libro (che ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi).

La tradizione racconta che, quando Massimino Daia (270-313) s’insediò ad Alessandria nel 305, vennero organizzati festeggiamenti con sacrifici di animali agli dei e venne ordinato ad ogni persona di fare lo stesso, ma Caterina contestò la decisione dell’Imperatore, mostrando la sua volontà di rimanere fedele a Cristo e mostrò il suo grande acume con le sue sottili argomentazioni
Dopo il rifiuto, Massimino decise di affidare la donna ai filosofi pagani che però vennero confutati e si convertirono tutti al cristianesimo. Preso dall’ira, l’Imperatore decise di infliggere a Caterina atroci supplizi.
Per il suo ingegno e la sua sapienza, Caterina è stata proclamata dalla Chiesa cattolica patrona dei filosofi.
Giovanni Covino
L’ha ripubblicato su Briciole filosofiche.
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