Robert Spaemann, Nozioni elementari di morale, Cantagalli, Siena 2022, pp. 128.
Il testo raccoglie una serie di conversazioni che il filosofo Robert Spaemann (1927-2018) tenne alla Radio Bavarese nel 1981. Il volume, edito da Cantagalli (a cura di Luca F. Tuninetti), dà la possibilità al lettore italiano di avere in mano pagine di una ricchezza sorprendente.
Spaemann si sofferma – in un modo che è al tempo stesso semplice e rigoroso – su alcune delle nozioni più importanti della filosofia morale: dal bene alla felicità, dalla coscienza al destino, dalla libertà alla giustizia e alla responsabilità.

Il paradosso è che colui che fa del piacere, del benessere soggettivo, l’interesse della sua vita e l’obiettivo delle sue azioni certamente non farà l’esperienza di quella più profonda forma di benessere che noi chiamiamo gioia. Ne fa esperienza soltanto colui per il quale si dischiude il contenuto di valore della realtà in tutta la sua ricchezza e chi è in grado di prescindere da sé stesso e di godere, come si dice, di qualcosa o per qualcuno.
R. Spaemann, Nozioni elementari di morale, p. 47.
Come accennavo poco sopra, questo saggio è un percorso che nella sua semplicità apre al lettore la via per comprendere l’universo della filosofia morale.
L’Autore lo fa con grande precisione e riesce a rendere accessibili concetti molto complessi quali coscienza, libertà, responsabilità, destino e lo fa con opportuni riferimenti alla storia del pensiero (sono citati ad esempio Platone, Aristotele, autori della filosofia medioevale, Kant e così via).
Spaemann – come fa anche in altri volumi – mette al centro del suo discorso morale la persona umana che si presenta come un essere che con tutti i suoi limiti ha in sé qualcosa di sacro, e questa sacralità è il segno della sua dignità e della sua superiorità ontologica. La prospettiva morale riposa proprio su questa superiorità che però non sfocia in una distruttiva volontà di potenza ma conduce alla consapevolezza di dover custodire l’altro e il mondo nell’umiltà: fare il bene è così un dimorare dell’uomo nella sua propria casa nel rispetto dell’agostiniano ordo amoris.
La lettura è scorrevole e il tono colloquiale rende il testo una valida introduzione all’etica filosofica.
Da non perdere!
Giovanni Covino