I diavoli sono qui è il titolo di uno dei romanzi più belli della scrittrice canadese Louise Penny. Il testo è un avvincente giallo che coinvolge il lettore non solo per la rara maestria che mostra nella costruzione e risoluzione del mistero, ma anche perché trattasi di un libro con una ricca e fine descrizione dell’animo umano.
Colpiscono, infatti, le pagine che raccontano il mondo interiore dei protagonisti e la fragilità della condizione umana: ci sono storie di mondi narrati all’interno della storia principale e questa modo di procedere rende il testo davvero stimolante e – per usare un’espressione cara al filosofo danese Kierkegaard – edificante.
«Stephen aveva annuito. – Però alla fine ha dimostrato compassione. La vita può essere crudele, e tu lo sai bene. Ma a volte sa essere anche generosa. Prodiga di regali. Non devi scordartene, Armand. Sta a te scegliere su cosa concentrarti: sulle ingiustizie o sulle sorprese meravigliose che ci accadono nonostante tutto? Entrambe le cose sono vere, entrambe sono reali. Entrambe devono essere accettate. Ma quale delle due ha più importanza per te? – Stephen l’aveva picchiettato delicatamente sul petto. – La sofferenza o la meraviglia? La bontà o la crudeltà? Il corso della tua vita dipende da questa scelta».
L. Penny, I diavoli sono qui. Le indagini del commissario Gamache, Einaudi, Torino 2021, p. 12.
Le indagini dell’ispettore Gamache sono sempre poste all’interno di una cornice narrativa più ampia e particolare che porta il romanzo ad essere più di un semplice giallo: la scrittrice fa toccare con mano la condizione precaria della vita umana, coglie ogni piccola sfumatura dell’animo di ogni protagonista e accompagna il lettore in una meditazione su temi quali la vita, la morte, il dolore, la sofferenza, la gioia, l’angoscia…
Penny riversa nelle pagine dei suoi romanzi – e in modo particolare in questo – lo stupore che lei stessa ha provato e prova dinanzi alla vita, alle sue innumerevoli trasformazioni, ma cerca soprattutto di veicolare un messaggio di bene e di speranza anche quando vediamo aprirsi lo spaventoso abisso del male e del non senso che sembra divorare ogni cosa.
Giovanni Covino



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