V.
Salaris era al fianco di Sara.
Le teneva la mano.
Nella stanza il silenzio, greve e cupo, era rotto solo dai rumori dei macchinari. Erano passati già due giorni dal terribile incidente e Sara non si era ancora risvegliata. Tuttavia, i medici avevano confortato il commissario sul suo stato di salute: stava reagendo bene e avrebbe ripreso presto conoscenza.
Il commissario, naturalmente, lo sperava e pregava ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo, nonostante il suo cuore fosse appesantito dal fardello della perdita di Tommaso. Dopo l’incidente, Sara avrebbe dovuto affrontare questa terribile notizia.
Se non hai letto il primo capitolo:

«Commissario» – era la voce tenue di Grieco.
Era appena tornato dal commissariato. Nonostante la tragica scomparsa del figlio, Salaris aveva chiesto all’amico di tenerlo aggiornato. Non sapeva se fosse o meno giusto. In quel momento sentiva di dover metter un punto a quella storia. Forse per quel giuramento fatto nel suo cuore qualche giorno prima, guardando gli occhi innocenti di Tommaso.
«Dimmi» – disse Salaris con le lacrime agli occhi e comprensibilmente provato.
«Sono venuto di persona perché ci sono delle novità».
«Usciamo».
I due si recarono nel piazzale antistante all’ospedale. Grieco riferì tutto. La pista degli affitti abusivi era risultata quella giusta.
L’agente aveva scovato due contratti “in nero”: il primo inquilino era nella casa da 13 mesi circa, l’altro da 15. Entrambi – spiegò Grieco – erano già stati segnalati alla squadra e proprio in quel momento due squadre di due uomini pedinavano Remo Sciarri e Gaetano Salemi.
[continua]
Giovanni Covino



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