Di seguito uno stralcio dell’intervista al prof. Massimo Roncoroni, allievo del filosofo Gustavo Bontadini. Roncoroni ci parla delle lezioni, del metodo utilizzato, le prime impressioni e i ricordi di uno delle figure più importanti del panorama filosofico del Novecento.
Massimo Roncoroni, già cofondatore e capo redattore della rivista Per la filosofia – Filosofia e Insegnamento, ha insegnato filosofia e storia della filosofia. Autore di numerosi articoli e saggi come Percorsi di filosofia nella storia e, con Francesco Dal Pozzo, Filosofia, giustizia, diritto. Lineamenti di filosofia del diritto.
La mia prima impressione è stata di smarrimento e disorientamento, qualcosa di simile all’ironia socratica e agli effetti di questa sugli interlocutori di Socrate […] Bontadini è stato il padre e maestro desiderato e atteso di vita e pensiero filosofici e metafisici, espressione e rivelazione della portata intellettuale e spirituale dell’esperienza cristiana, quale incontro con l’evento evangelico, generatore di senso e significato dell’intera realtà esistente e in essa di ciascuno di noi umani.
Mi ha comunicato e insegnato un modo rigoroso, realistico e cordiale per pensare e conoscere le cose tutte e intere, mettendo in questione ogni presupposto, idea fatta e pregiudizio nell’esaminare la realtà tutta per coglierne senso, significato, funzione e valore.
Filosofia dunque come metodo di vita e pensiero intellettuale e spirituale nell’unità dell’esperienza, sintesi dinamica e dialettica di vita pensata e pensiero vissuto per assunzione e assimilazione critica di vissuto e pensato. Così mi ha insegnato a individuare e cogliere portata e valenza filosofica implicite in ogni cosa che incontriamo: ad andare alle cose stesse mettendole in dialettico paragone fra polo logico o della ragione e polo fenomenologico o della esperienza, con i rispettivi referti tra loro diversi e complementari e/o in conflitto di contraddizione logica e reale: mai assunte a priori, ma sempre desunte a posteriori.
Per leggere l’intervista segui il link: A colloquio con…Massimo Roncoroni.