I libri sono compagni di viaggio. Spesso ritroviamo le nostre esperienze nelle pagine degli Autori che incrociamo oppure decidiamo di farci accompagnare da qualcuno (un letterato, un filosofo, uno psicologo…) per trovare risposta alle nostre domande, imparare a percorrere nuove vie per raggiungere il nostro mondo interiore o, semplicemente, per trascorrere un momento di relax sul divano della propria casa.
Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla, di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso, dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere…
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore, incipit
Per questo, ho pensato di proporre ai lettori di Briciole filosofiche le mie letture mensili con una brevissima descrizione e un commento, sperando che questa condivisione possa essere motivo di crescita sia dal punto di vista intellettuale che umano.

I compagni di viaggio di gennaio
Irvin D. Yalom, Il problema Spinoza, Neri Pozza, Milano 2012, pp. 441.
Il testo di Yalom è un racconto che ripercorre le vite di Alfred Rosenberg e Baruch Spinoza. Le opere di quest’ultimo si presentano al diciassettenne Rosenberg (uno dei fondatori del partito nazista e stretto collaboratore di Adolf Hitler) come un “problema”: davvero Baruch Spinoza, uomo appartenente a una “razza inferiore”, è riuscito a sviluppare un pensiero filosofico così lucido e, per alcuni aspetti, geniale? Com’è possibile che sia stato fonte di ispirazione per molti autori tedeschi?
Come puoi immaginare, mi sento molto turbato a leggere l’opera di quest’ebreo. Tuttavia il grande Goethe lo venerava e avevo dato la mia parola al preside di leggerlo. Tu potresti davvero aiutarmi a capire Spinoza?
Alfred Rosenberg in un dialogo con l’amico medico Friedrich, p. 127
Categoria: romanzo storico-filosofico.
Commento: Il problema Spinoza è un romanzo che, basato su alcuni fatti storici, ci fa entrare nel mondo interiore di due personaggi distanti non solo nel tempo. Lo consiglio per l’originale struttura narrativa e per la capacità che ha di farci riflettere sulla vita di due personaggi storici da una prospettiva diversa, quella dei vissuti personali. Un tentativo di indagare la vita interiore di Rosenberg e Spinoza.
Voto: 7/10.
John Grisham, I ragazzi di Biloxi, Mondadori, Milano 2022, pp. 432.
L’ultimo romanzo di J. Grisham racconta la storia di Keith Rudy e Hugh Malco, due ragazzi che provengono da famiglie di immigrati croati. Cresciuti insieme a Biloxi, nel Mississippi, frequentano le stesse scuole e condividono diverse passioni. Biloxi, città con una fiorente industria ittica e nota per le sue spiagge, presenta un lato oscuro fatto di corruzione e vizio (gioco d’azzardo, prostituzione, contrabbando di alcol e traffico di stupefacenti). Per tale ragione, la Dixie Mafia prospera. Crescendo i due amici d’infanzia prendono strade diverse, trovandosi l’uno di fronte all’altro, dalla parte opposta della legge.
A Biloxi la prostituzione, il gioco d’azzardo e il commercio di alcol e droga rendevano così bene che in poco tempo vi si concentro il classico sottobosco di malavitosi […]. Alla fine degli anni Cinquanta prese piede la cosiddetta “Dixie Mafia”, una banda di cani sciolti, criminali violenti decisi a mettere radici sul territorio […]. All’inizio i due rivali erano stati amici, ragazzi con molte cose in comune.
I ragazzi di Biloxi, pp. 11-14.
Categoria: romanzo.
Commento: l’ultimo lavoro di J. Grisham non delude. Un romanzo che pone il lettore in un mondo dove troviamo, da un lato prospera la corruzione e il vizio, dall’altro lo strenuo tentativo della legge di combattere questa piaga. Questo contrasto coinvolge personalmente i due protagonisti della storia, Keith e Hugh, che seguono le orme dei loro padri, dando vita ad uno scontro che si risolverà in modo…
Voto: 9/10.
Raymond Chandler, Il grande sonno, Feltrinelli, Milano 2018, pp. 219.
Un classico ambientato nella Los Angeles degli anni Trenta e dove compare per la prima volta Philip Marlowe, un detective solitario, malinconico, acido, dalla battuta tagliente, ma sempre deciso sulla via della giustizia e della moralità. Convocato a casa del ricco e anziano generale Sternwood, nel mese di ottobre, Marlowe viene ingaggiato per sventare il tentativo di un libraio di nome Arthur Geiger di ricattare la sua giovane figlia selvaggia, Carmen. Questo l’inizio di un’indagine che lo porterà molto lontano.
Cosa importa dove si giace quando si è morti? In fondo a uno stagno melmoso o in un mausoleo di marmo alla sommità di una collina? Si è morti, e si dorme il grande sonno […] senza preoccuparsi di essere morti male, di essere caduti nel letame.
Il grande sonno, p. 204.
Categoria: romanzo giallo hard boiled.
Commento: Ne Il grande sonno Philip Marlowe, il celebre detective nato dalla penna di Chandler, entra in azione. Il testo è consigliato per la trama e la relativa tensione che riesce a creare, nonché per le dettagliate descrizioni: l’Autore riesce a portare il lettore nelle strade di Los Angeles, dà la possibilità di viverle, quasi sentire sulla pelle i luoghi che Marlowe frequenta. Le immagini si stampano nella mente, mentre il detective indaga ed entra negli oscuri meandri della vita dei protagonisti.
Voto: 8/10.
Agatha Chistie, Murder on the Orient Express, HarperCollins, London 2013, pp. 90.
Hercule Poirot is on his way home to London on the famous Orient Express when a murder is committed. It is clear that no one entered or left the train, which means one of the passengers must be guilty. In this way starts the investigation: Poirot has to find out who is the murderer.
– “When we found Ratchett, the window of his compartment was open. So you would guess that the murder escaped that way. But there were non marks in the snow – nobody had walked that way”. – “It was half an hour after midnight when the train hit the snow”, said Bouc. “No one could have left the train after that, and Ratchett was alive until at least 12.40 am. So…”. Bouc, said in a serious voice, “the murder is with us – on the train now”.
Murder on the Orient Express, p. 17.
Categoria: romanzo giallo.
Commento: un capolavoro da leggere e rileggere! Il testo che ho scelto in lingua inglese è stato adattato per un livello B1, ma non perde per questo il suo fascino: Poirot rimane sempre una viva intelligenza che con precisione, metodo e consueta calma, risolve i casi più intricati.
Voto: 9/10.
A. Renzi, Pensare la soggettività pratica. Percorsi tra Ricoeur e Fichte, Ist. Italiano Studi Filosofici Press, Napoli 2020, pp. 386.
Il percorso filosofico o meglio i percorsi filosofici che Angela Renzi traccia nel suo ultimo lavoro, Pensare la soggettività pratica, hanno lo scopo di condurre il lettore verso un’«ontologia relazionale, da intendersi come una ontologia dell’umano nella quale il soggetto può costituirsi come soggettività pratica in grazia della relazione con l’alterità» (p. 13). Per raggiungere lo scopo, l’Autrice dialoga e si confronta criticamente con P. Ricoeur e J. G. Fichte, due filosofi lontani sulla linea del tempo della storia del pensiero, ma accomunati dalla passione per la ricerca della verità sull’uomo: riflettere, per dirla con Kant, sulla «imperscrutabile origine» di quella nobiltà che ci contraddistingue in quanto essere pensanti e, per questo, morali. Il volume, prefato dal professor Marco Ivaldo, è scritto con chiarezza ed estremo rigore, oltre che presentarsi con una solida architettura: dopo una parte introduttiva sulla legittimità storico-teoretica del dialogo tra Ricoeur e Fichte, l’Autrice svolge la sua riflessione e delinea l’ontologia di cui sopra in tre parti, ogni parte è suddivisa in tre capitoli e ogni capitolo in tre paragrafi. Questa struttura permette di snocciolare l’argomento scelto facendo, da un lato, parlare i due filosofi (i primi due paragrafi di ogni capitolo) e, dall’altro, aprendo uno spazio teoretico importante per un confronto critico (terzo paragrafo) come in una sorta di symposium: «in tal modo, – spiega Renzi – le filosofie del passato entrano attivamente in dialogo col presente contribuendo a presentare intenzioni e possibilità di risposta inesplorata» (p. 14).
Categoria: Filosofia.
Commento: Il lavoro non è una semplice ripetizione di quanto detto da Ricoeur e Fichte, tantomeno una mera giustapposizione delle loro riflessioni mostrandone punti in comune e/o divergenze nella descrizione della “soggettività pratica”, ma trattasi di un’esposizione storico-teoretica, un’esposizione pensata e, soprattutto, calata nella nostra “epoca agitata”: trattasi, in definitiva, di una risposta alla «crisi del pensiero che chiamiamo occidentale e la sfiducia contemporanea nei confronti dell’io».
Voto: 9/10.
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Buona lettura!
Giovanni Covino