Amsterdam 1660. Un caso spinoso per Baruch, IV

Il racconto che segue ha come protagonista il filosofo Baruch Spinoza e, fatta eccezione per i riferimenti presenti nella nota preliminare (per leggere clicca qui) e le citazioni, che saranno riportate al termine del racconto stesso, tutto quello che andrete a leggere è il frutto della fantasia dell’Autore.

Se non ha letto il primo capitolo:


IV.

Amsterdam, 11 settembre 1660

Spinoza e Franciscus s’incontrarono la mattina seguente per continuare la loro indagine. Avevano trascorso il pomeriggio e la sera precedenti a chiedere notizie sulle due persone che Franciscus aveva visto in compagnia di Clara, ma senza molto successo.

La notte però aveva portato consiglio.

«Franciscus, ho un’idea. Ti prego di non considerare quanto ora ti dirò come irrispettoso. La mia riflessione, anche se guidata da un freddo ragionamento, nasce da un bene sincero che provo per Clara e per te».

«Non preoccuparti, Baruch».

«Allora, ho analizzato attentamente il corpo di Clara e, a parte l’ovvio motivo della sua morte, ho notato alcune cose sul suo corpo che sono, a mio parere, di estremo interesse».

«Dimmi…».

«Allora il corpo presentava segni sui polsi: Clara è stata sicuramente tenuta da un uomo e la forza di quell’uomo ha causato dei segni evidenti. Poi il suo grembo era…».

Spinoza si fermò prima di continuare, aspettando la reazione di Franciscus. Non voleva mostrarsi troppo freddo nelle sue analisi, ma l’amico, comprendendo il pensiero di Spinoza, lo esortò a continuare senza problemi.

«…dicevo il suo grembo accoglieva di certo una creatura».

Sentendo quelle parole le gambe di Franciscus cedettero come se avessero ricevuto un colpo forte. Spinoza lo sorresse e lo guardò negli occhi. Con il suo sguardo fece capire che non era quello il momento di lasciarsi andare.

«Franciscus, questa notte ho pensato a questo dato e ho pensato che le vie battute ieri non hanno dato risultato perché non abbiamo pensato alla gravidanza. Forse, è stato proprio questo il problema».

«Cosa vuoi dire, Baruch?».

«Non sono certo della mia ipotesi. Andiamo da un amico, poi ti dirò».

I due s’incamminarono e dopo un po’ di cammino giunsero da Bert, un rinomato medico di Amsterdam, amico di Spinoza. Spiegarono quanto accaduto.

«Ecco, caro amico – disse Baruch – le cose stanno così e noi abbiamo bisogno del tuo aiuto».

Poi, rivolgendosi a Franciscus disse: «Caro Fransciscus, descrivi i due uomini a Bert».

Franciscus, dopo un gran bel respiro, iniziò la sua accurata descrizione, i luoghi che aveva visto e il parlare concitato.

«Bene – disse Bert – basta così. Ho capito chi cercate. Si tratta di Jan e Henk».

«E cosa fanno?».

«Baruch si occupano delle tecniche per uccidere un bambino non ancora nato».

Franciscus spalancò gli occhi, non credendo a quanto appena sentito. Spinoza lo guardò.

«Non giungere a conclusione affrettate, Franciscus. Troviamo prima i due uomini» [continua].

Giovanni Covino

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